• Pluriversum da poco ha pubblicato un romanzo storico dal titolo: E prima che c’era?“. In che periodo è ambientata la narrazione?

Prima dell’avvento del comunismo nell’Est europeo. Per quanto invece riguarda il luogo, ci troviamo a Ferrara, 1934 (anno XII dell’Era Fascista).

Il protagonista è Luigi, cinquantenne docente universitario, che decide di avviare un percorso di interviste allo scopo di conoscere l’Europa nata 15 anni prima a Versailles, al termine del primo conflitto mondiale. Lo sorprenderà lo scoppio di un’altra guerra, non meno terrificante della prima, che sconvolgerà di nuovo i confini e i vecchi equilibri del continente. Luigi parlerà con Alessandro di Jugoslavia, Jozef Pilsudski, Tomas Masaryk, Boris di Bulgaria, Ion Antonescu, Jozef Tiso, Ferenc Szalasi, Miklos Horthy, Ante Pavelic e Zog d’Albania. Ma soprattutto diventerà testimone delle due più grandi e profonde mutazioni storiche del XX secolo.

  • Per un autore è sempre difficile esprimere un giudizio sulla propria opera, ma quali ritiene siano gli elementi a suo favore?

I punti di forza sono il ricordo dei leader politici di quegli anni (1919-1945) e delle scelte che hanno compiuto.

  • Che giudizio ha della letteratura contemporanea?

Penso che la letteratura, in particolare quella italiana, sia un cosmo dove orbita un po’ di tutto e da dove è davvero difficile emergere. Gli scrittori italiani devono poter scrivere ciò che preferiscono in condizioni di totale libertà. E questo non è sempre possibile.

  • Cosa consiglia a chi intenda percorrere la via della scrittura?

Per intraprendere l’attività di scrittore occorre aver letto molto. Quindi la lettura è il primo momento formativo. Ma anche scrivendo, specie basandosi sulla realtà, si impara moltissimo. Ad un giovane esordiente consiglio di trattare argomenti che suscitino le sue passioni. Ciò che ci piace ci riesce sempre meglio di tutto il resto.

  • Chi è Antonio Pirani?

Antonio Pirani è un pensionato Enel di 67 anni. Appassionato di storia fin dall’infanzia, con un’esperienza di militanza politica risalente agli anni della gioventù. Si è avvicinato all’attività letteraria dopo aver lasciato il lavoro.

  • Quale genere letterario preferisce?

Preferisco il filone storico, seguito “a ruota” dalla letteratura dei grandi autori classici.

  • Come ha iniziato la sua esperienza di lettore?

Ho iniziato con la prosa del Tasso e del Manzoni, poi ho ripiegato sulla saggista nella forma del libro-intervista, ispirandomi – naturalmente con la doverosa modestia – ai dialoghi di Platone, Cicerone e Seneca.

Ne consigliamo vivamente l’acquisto: AMAZON

 

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